14 ottobre 2014 - Una montagna di regole
A Funes è andata in scena la serata dedicata a “Una montagna di Regole”
Serata all'insegna della storia locale e dell'approfondimento quella di ieri sera per "Chies e le sue Montagne": presentata infatti la tesi di laurea della dott.ssa Sheila De Battista, autrice di una ricerca storica e giuridica sull'istituto delle Regole e delle proprietà collettive presenti in Alpago, partendo dalla presenza storica accertata dei Romani, creatori del diritto di proprietà individuale, attraverso il fondamentale passaggio dei Longobardi che vivevano a gruppi generalmente dispersi per le campagne ed erano un popolo essenzialmente dedito all'agricoltura, esercitata sopra terreni di diritto comune (fondi privati non esistevano, "Il terreno era da tutti occupabile": questo era il principio del vecchio diritto longobardo), per poi approdare ai quattrocento anni di dominazione veneziana che, se da una parte ha permesso il mantenimento dei vecchi diritti di uso delle montagne a favore dei villaggi dall'altra, ha determinato la "perdita" del Bosco d'Alpago (il Cansiglio) con tutte le problematicità derivate. Il tutto corredato dalla proiezioni di documenti di archivio utilizzati per la ricerca.
Serata introdotta dalla relazione della ricercatrice di storia locale Monja De Min la quale, tracciando un quadro generale del lavoro fatto, ha anche messo in luce le difficoltà di reperire documenti (andati perduti per incuria oppure distrutti a causa di avversità capitate a questa terra quali terremoti, alluvioni, incendi...) e la necessità da parte di tutti, quasi come un dovere morale, di contribuire con qualsiasi mezzo alla conoscenza e scoperta della storia dell'Alpago come in un grande puzzle a cui vengono aggiunti pezzi mancanti.
Non sfugge che l'identità stessa delle regole e delle "leggi" che le governano dovranno evolvere in una direzione che colga le novità della moderna organizzazione sociale mantenendo la priorità della tutela dell'ambiente montano quale base e nello stesso tempo realizzazione dell'interesse collettivo
La serata è stata molto sentita e partecipata e l'argomento, apparentemente arido e lontano nel tempo, ha suscitato interesse nel pubblico accorso, anche perché la realtà regoliera è molto presente nel territorio, e l'esperienza del bene collettivo riveste un significato tangibile e un valore materiale reale per i regolieri.