18 ottobre 2012

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2012

Due Ori Olimpici con la passione per la montagna. “Lo Sport come palestra di vita”. E' questo Il tema che sarà affrontato, alle scuole medie di Lamosano, a partire dalle 21.00, da Oscar De Pellegrin, campione Paralimpico di tiro con l’Arco (Londra 2012), e Daniele Molmenti, campione Olimpico canoa slalom-Kayak (Londra 2012). L'incontro sara moderato dal giornalista Ilario Tancon.

Oscar De Pellegrin è nato a Belluno il 17 maggio 1963. Più volte Campione Paralimpico nelle specialità della Carabina e del Tiro con l'Arco.

Paraplegico in seguito ad un infortunio sul lavoro, Oscar De Pellegrin è uno degli atleti di punta della Nazionale Sport Disabili, sia per quanto riguarda il tiro con l'arco, sia per il tiro a segno e fa parte del Club ParaOlimpico.

Nelle due discipline può vantare 58 titoli italiani, 11 record italiani e 2 record mondiali.

Nell'anno 2000, dopo aver conquistato la medaglia d'oro Olimpica a squadre, è stato insignito del titolo di commendatore della Repubblica Italiana, mentre dal CONI gli è stata conferita la massima onorificenza: il "collare d'oro".

In occasione del viaggio della Fiamma Olimpica di Torino 2006, è stato scelto come ultimo tedoforo della tappa di Belluno, accendendo il tripode in piazza dei Martiri.

Nel 2012 invece è stato nominato portabandiera dell'Italia alle Paralimpiadi che si sono tenute a Londra dal 29 agosto al 9 settembre. La fiducia riposta è stata pagata con una prestigiosa medaglia d’oro individuale.

Daniele Molmenti  è nato invece a Pordenone il 1 agosto 1984. E’ un canoista specializzato nella prova del K1 slalom, della quale è il campione olimpico ai Giochi della XXX Olimpiade tenutisi a Londra nel 2012. È in forza al Gruppo Sportivo Forestale.

La sua Carriera. Nel 2008 si è classificato decimo ai Giochi olimpici di Pechino. Due anni dopo ha conquistato l'oro ai campionati mondiali di Tacen. Il 1º agosto 2012, giorno del suo ventottesimo compleanno, Molmenti vince la medaglia d'oro ai Giochi della XXX Olimpiade di Londra, precedendo, con il tempo di 93"43, il ceco Vavrinec Hradílek e il tedesco Hannes Aigner.

Viene inoltre scelto come portabandiera italiano in occasione della cerimonia di chiusura dei Giochi il 12 agosto. (www.danielemolmenti.it)

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2012

Chies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Oscar De PellegrinChies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Oscar De Pellegrin
Chies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Francesco BarattinChies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Francesco Barattin
Chies e le sue montagne: Daniele MolmentiChies e le sue montagne: Daniele Molmenti
Chies e le sue montagne: Daniele MolmentiChies e le sue montagne: Daniele Molmenti
Chies e le sue montagne: Daniele MolmentiChies e le sue montagne: Barattin Gianpietro

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2012

Bella serata olimpica a Chies e le sue montagne

Chies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Oscar De PellegrinUna serata bella. Dove l’aggettivo bella è la sintesi di tanti altri aggettivi: partecipata, intensa, interessante, coinvolgente, divertente, scanzonata. Anche commovente, nel ricordi di Maudi De March, un cui scritto è stato letto da Simone Favero, curatore di “Oltre le Vette”. E’ stata la serata di giovedì, 18 ottobre, che la rassegna “Chies e le sue montagne” ha dedicato agli ori olimpici Oscar De Pellegrin (arco) e Daniele Molmenti (canoa). Sono state oltre un centinaio le persone arrivate alle scuole medie di Chies per sentire i due campioni. Atleti brillanti che hanno raccontato i loro sport, sport “silenziosi” in quanto lontani dalla ribalta che caratterizza altre discipline, e sport “veri” perché per avere successo contano la fatica, la caparbietà e la capacità di conoscere se stessi più che la magia del marketing.

Chies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Oscar De PellegrinOscar, classe 1963, di Sopracroda, è stato portabandiera alle ultime Paralimpiadi e proprio a Londra ha colto il successo più bello della carriera, una carriera che lo ha visto partecipare a sei Paralimpiadi e conquistare un oro (Barcelona ’92) e un bronzo (Atlanta ’96) nel tiro a segno, una medaglia d'oro a squadre e un bronzo individuale a Sydney 2000, una medaglia di bronzo a Pechino 2008 e, appunto, l’oro individuale a Londra 2012 nel tiro con l’arco. Senza dimenticare 58 titoli italiani conquistati nelle due diverse discipline, 11 record nazionali e 2 record mondiali. Daniele, classe 1984, nella canoa ha vinto tutto quello che c’era da vincere tra campionati italiani, europei, mondiali. L’1 agosto, il giorno del suo compleanno, ha vinto l’oro olimpico, la sua vittoria più bella.

Chies e le sue montagne: Daniele Molmenti e Francesco BarattinOscar e Daniele: li separano 21 anni d’età ma li accomunano i grandi successi sportivi, una intelligenza vivace, una semplicità ammirevole e una capacità di comunicare invidiabile. Di seguito alcuni spunti tratti dai loro interventi.

LA FAMIGLIA - «Nell’ultimo anno ho passato 50 giorni a casa, gli altri 315 in giro per i quattro continenti – ha raccontato Daniele – Girare il mondo ti dà grandi opportunità di conoscenza ma al contempo ti impedisce di crearti dei legami familiari».

«La famiglia è il centro della vita, di un uomo e di un atleta – ha spiegato Oscar – Mia moglie e mio figlio sono stati elementi fondamentali non solo per la mia vita ma anche per la mia carriera: mi hanno dato serenità, equilibrio, supporto».

Chies e le sue montagne: Oscar de PellegrinL’IMPEGNO - «Per vincere una medaglia olimpica devi lavorare intensamente per anni – ha detto Oscar – negli ultimi mesi nella tua mente esiste solo la gara. Nelle ultime settimane l’allenamento riguarda per il 20 per cento l’abilità tecnica e atletica, per l’80 per cento la preparazione delle mente».

«Per vincere ad alto livello dei arrivare in linea di partenza con la coscienza a posto – ha aggiunto Daniele – A Londra ero tranquillo perché sapevo di non aver trascurato assolutamente nulla nella preparazione. Se così non fosse stato, nei cinque minuti prima del via il tarlo del dubbio mi avrebbe assalito e fatto perdere concentrazione e vittoriai».

Chies e le sue montagne: Daniele MolmentiGLI ALTRI - «Quando una persona capisce che può essere utile agli altri, ecco questa è la cosa più bella della vita. Al confronto una medaglia olimpica è davvero poca cosa». Sono le parole di Oscar, da sempre impegnato nel proporre lo sport ai disabili e, tra le altre cose, presidente provinciale dell’Assi, l’associazione sociale sportiva invalidi di Belluno. «Un successo non si ottiene mai da soli – così Daniele -. L’importanza dello staff, del tuo tecnico, è fondamentale. Solo attraverso il confronto, e magari ogni tanto lo scontro, trovi la via giusta». Da sottolineare come Molmenti non solo sia un grande canoista. E’ anche un appassionato della montagna ( «Mi serve a tenere lontano i giornalisti» ha detto scherzando, ma non troppo, ieri sera). E questa mattina ha voluto provare alcune delle vie della climbing area del Teverone. A “scortarlo” Francesco Barattin.