Buona la seconda. In 150 a Chies e
le sue montagne per Franco Nicolini
“Libero di concatenare” era il titolo del secondo appuntamento di “Chies e le sue montagne” edizione numero 9 ed è stato il leitmotiv dell’intera serata. Ospite e protagonista assoluto, Franco Nicolini, guida alpina di Molveno, una vita per la montagna fin da piccolo quando il padre lo portava per le vacanze sulla Paganella, già sci-alpinista agonista e vincitore di diverse classiche tra cui una coppa europa.
A lui e al compagno d’avventura Diego Giovannini, l’onore per l’esser stati i primi a percorrere nel tempo record di 60 giorni l’anello ideale che collega tutti le 82 cime di oltre 4000 metri delle Alpi. Impresa tentata nel 2004
dalla leggenda francese Patrick Berhault,conclusasi tragicamente con la morte dell’alpinista dopo la sessantacinquesima cima, secondo Nicolini, per troppa familiarità con l’ambiente montano.
Il progetto della guida alpina trentina era stato studiato diverso tempo prima della partenza e prevedeva il raggiungimento di una o più cime giornaliere in salita e poi discesa, più i trasferimenti da fare in bicicletta, con gli sci o a piedi. Tutto questo dormendo 3, 4 ore per notte. Fa parte del gruppo anche Mirko Mezzanotte che dovrà però abbandonare per un problema ad un piede, salvo raggiungere i due alpinisti sul finire dell’impresa.
Il concatenamento vero e proprio ha inizio il 26 giugno 2008 dal Massiccio des Ecrins passando per le cime del gruppo del Gran Paradiso, del Monte Rosa, delle Alpi Pennine, del gruppo del Monte Bianco, dell’Oberland bernese per chiudersi il 26 agosto al Piz Bernina raggiungendo cime rese note dalle grandi imprese alpinistiche e sci-alpinistiche come il Castore, il Polluce,il Breithorn, la Punta Dufour, il Grand Pilier d’Angle, la Punta Walker, il Monte Cervino.
In un silenzio quasi religioso, tanto erano affascinati e ipnotizzati dalle spettacolari immagini proiettate, le 130 persone presenti alle scuole medie di Lamosano hanno visto scorrere diapositive ed il filmato dell’intera impresa commentati dall’alpinista. Concatenare, spiega Nicolini, è unire non solo cime, ma vette, pareti sensazioni e pensieri e non ci si rende conto delle incredibili risorse di cui dispongono il nostro fisico e la nostra mente; proprio quest’ultima, infatti, gioca un ruolo fondamentale tanto nello sport quanto nella vita quotidiana .
A fine serata il consueto dibattito con l’ospite, e la consegna dei ricordi della manifestazione da parte del sindaco di Chies d’Alpago, del presidente Cai Alpago e di un grande amico dell’alpinista.
Quest’anno i protagonisti delle diverse serate vengono omaggiati con una bottiglia di vino la cui etichetta è la locandina di “Chies e le sue montagne”, il libro fotografico della comunità montana “Alpago: immagini per raccontare” e un berretto di calda lana fatto a mano da Elisa, collaboratrice di questa nona edizione. Mauro Munaro