LA MONTAGNA MERAVIGLIA DEL CREATO
RIFLESSIONI DAL CAPEL GRANT
Non è mancata neanche nel 2016 l’appuntamento di Chies e le Sue Montagne con la Santa Messa in vetta, ad una delle tante cime della conca Alpagota, nonostante il rinvio di una settimana per il maltempo.
Quest’anno è stato il turno del Capel Grant, forse un po’ dimenticato.
L’ evento non è semplicemente un abituale e scontato ritrovo di condivisione per la comune passione della montagna. E’ qualcosa di più, è l’occasione per i partecipanti di essere protagonisti ovvero parte attiva della manifestazione. Ciascuno di salendo porta con sé, con la sua sola presenza, qualcosa di proprio da condividere con gli altri. Una stretta di mano, un sorso di the caldo, un paio di guanti prestati, un sorriso. Sono tutte piccole cose che rendono la salita, non un semplice esercizio fisico, ma bensì un atto di fede, un’ elevazione del nostro spirito verso il cielo.
Lo ribadisce proprio lui, Don Rinaldo Ottone, pronto nella sua omelia a ricordarci che l’impegno di un gruppo di Amici che si spende gratuitamente per la propria terra, per la propria identità, per la propria comunità, è un atto di fede. Don Rinaldo fa capire che per essere dei buoni testimoni di Cristo, dobbiamo far esplodere il nostro altruismo verso gli altri, senza secondi fini, senza alcun tornaconto.
Un atto di fede che gli Amici di Chies e le Sue Montagne portano avanti da molto tempo, Amici ai quali non dobbiamo dire semplicemente grazie, ma dobbiamo la nostra fattiva collaborazione, perché un evento così unico abbia un futuro sempre più azzurro, come il colore del cielo che nella giornata del 22 ottobre i fortunati presenti alla manifestazione hanno avuto il privilegio di toccare con le proprie mani.