Chies e le sue montagne - 16.10.2014

16 ottobre 2014 - Serata con Hubert Moroder ed Adam Holzknecht

HUBERT MORODER ED ADAM HOLZKNECHT PROTAGONISTI A IRRIGHE

Chies e le sue montagne: seratat con Hubert Moroder ed Adam HolzknechtGrande successo anche per la terza serata di Chies e le sue montagne, svoltasi a Irrighe presso l'osteria a l'estro, dove ha visto come protagonisti gli alpinisti del gruppo Catores, Adam Holzknecht e Hubert Moroder.

La serata si è svolta in due fasi, nella prima  hanno proiettato delle immagini principalmente incentrate sulla parte naturalistica della Patagonia. Nella seconda parte prettamente alpinistica hanno documentato la loro grande impresa nel raggiungere la cima del Fitz Roy e del Cerro Torre in soli due giorni.

Gli alpinisti raccontano che quando sono partiti per la spedizione, il loro obiettivo era quello di conquistare solo la vetta del Fitz Roy, e non pensavano minimamente di riuscire a conquistare anche un' altra vetta, quella del Cerro Torre.

Nella prima scalata, continuano a raccontare Adam e Hubert, sono partiti alle tre del mattino quando il sole non era ancora sorto e sono arrivati in cima al Fitz Roy alle due del pomeriggio, dopo 11 ore di scalata continua tra neve, ghiaccio e tutte le altre difficoltà che si possono trovare nell'affrontare un'impresa simile.

Il giorno seguente dopo essere ritornati al campo base hanno capito che potevano conquistare anche la cima del Cerro Torre, anch'esso scalato in un giorno.

Questa serata ci ha fatto capire che con la passione e un pizzico di follia, nulla può essere irraggiungibile.


 

16 ottobre 2014 - Le foto serata con Hubert Moroder ed Adam Holzknecht

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16 ottobre 2014

Chies e le sue montagne


Chies e le sue montagne: Adam Holzknecht e Hubert Moroder in vetta al Fitz RoyGiovedì 16 ottobre, all’Ostaria a l’Estro di Irrighe, inzio alle ore 21.00, per l’edizione 2014 di Chies e le sue montagne, è in programma la serata “In soli quattro giorni concatenamento Fitz Roy e Cerro Torre”, con Adam Holzknecht e Hubert Moroder.

Conquistare in 4 giorni il Fitz Roy e il Cerro Torre, le due cime simbolo dell’alpinismo patagonico, si può: lo dimostra infatti l’impresa compita nel 2010 da Hubert Moroder ed Adam Holzknecht, due Catores della Val Gardena, che in 4 giorni hanno inanellato queste due cime dimostrando grande tempismo e una rapidità di salita che ha consentito loro di superare altre fortissime cordate e rientrare al campo base prima di notte.

Ma forse la maniera più diretta di farvi percepire la sostanza di quest’impresa, è riportarvi direttamente il resoconto di Holzknecht e Moroder, che descrivono queste due salite con una semplicità e una freschezza quasi disarmanti:


Chies e le sue montagne: Adam Holzknecht e Hubert Moroder in PatagoniaCiao,
vi scriviamo dalla Patagonia più precisamente da El Chalten, punto di partenza per le famose cime.


Siamo arrivati lunedì 8 novembre alla sera col bel tempo e martedì siamo partiti per salire il Fitz Roy per la via “Supercanaleta”.

Dopo sette ore di marcia passando per il rifugio “Piedra del Fraile” ed il “Paso del Quadrado” siamo arrivati alla base della parete ovest. Qui abbiamo bivaccato sulla neve con altre due cordate, una svizzera e una argentina con Rolo Garibotti e la guida tedesca Dörthe.

Siamo partiti alle ore 3 del mattino, un’ ora dopo le altre due cordate, e ad un terzo di parete, prima che iniziassero i tiri duri li abbiamo raggiunti. Vedendo che eravamo più veloci, ci hanno fatto passare e così abbiamo tracciato la parete mista di roccia e neve fino in cima, raggiungendo la vetta alle ore 16.00, dopo 13 ore di scalata.

La discesa l’abbiamo fatta lungo la via di salita. Con più di 35 doppie abbiamo raggiunto all’imbrunire (ore 22.00) la base del canale.

Dal sacco a pelo abbiamo seguito la discesa dei nostri compagni di avventura, che hanno raggiunto la base verso le due del mattino. Il giorno successivo dopo altre sette ore di cammino e con gli zaini molto pesanti siamo ritornati al paese di El Chalten.


Chies e le sue montagne: Adam Holzknecht e Hubert Moroder e il Fitz RoyAncora provati dalla stanchezza, abbiamo sentito che il meteo prometteva bel tempo anche per sabato e domenica. In questo unico giorno di riposo abbiamo preparato gli zaini, con più calma e precisione della prima volta e cercando di risparmiare una parte del peso, per tentare la via Maestri al Cerro Torre. Siamo partiti sabato 13 novembre alle nove di mattina e ci siamo incamminati verso il campo norvegese alla base della parete, camminando con un bel passo veloce per sette ore.

Anche questa volta il mitico alpinista di fama mondiale Rolo e il suo comapgno di cordata Dörthe avevano scelto di tentare la stessa via. Al campo c’erano altri due argentini, che quel giorno non sono partiti a causa del vento forte e le temperature molto basse. Mettendoci d’accordo, i due giovani sono partiti alle una e noi un’ora dopo usufruendo della loro traccia sulla neve. Anche questa volta abbiamo raggiunto la cordata sulla spalla prima di attaccare la parete rocciosa.


Erano le 5 del mattino, quando abbiamo messo le scarpette da arrampicata per affrontare con il frontalino i primi tiri difficili. Nella prima parte della via l’arrampicata si è resa molto piacevole e varia, la parte superiore invece è stata molto faticosa a causa dei tiri in arrampicata artificiale sui chiodi a pressione messi col compressore da Cesare Maestri.

Chies e le sue montagne: Adam Holzknecht e Hubert Moroder e il Cerro TorreL’ultimo tiro prima di uscire sul fungo di ghiaccio finale, dove lo stesso Maestri aveva tolto alcuni chiodi, ha chiesto tutta l’esperienza di Adam per superarlo in parte in libera, non avendo appresso il cliff (gancio in acciaio). Poco prima delle 5, dopo 15 ore di scalata abbiamo raggiunto l’affascinante cima del Cerro Torre, a distanza di soli quattro giorni dalla nostra salita al Fitz Roy.

Dopo una breve pausa abbiamo iniziato la lunga discesa, incontrando prima Garibotti e molto più in basso i due argentini. Questi ultimi hanno dovuto trascorrere la notte bivaccando sotto la cresta sommitale del Torre con un vento abbastanza forte.

Anche questa discesa l’abbiamo terminata senza l’uso del frontalino, raggiungendo alle 22.00 il ghiacciaio e verso le 23.00 i nostri confortevoli sacchi piuma. Stanchi ma molto soddisfatti ci siamo avviati per la lunga via di ritorno, raggiungendo lunedì 15 novembre, esattamente dopo una settimana dal nostro arrivo, El Chalten.

Saluti da Adam e Hubert”