18 ottobre 2010

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2010

Musica, arte figurativa e poesia. Da non mancare la chiacchierata in armonia di lunedì 18 ottobre, al santuario di Irrighe, con Bepi De Marzi, celebre artista e uno dei compositori del “Signore delle cime” e Vico Calabrò, maestro di affresco d’origine agordina riconosciuto in tutto il mondo.

 

 

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2010

APERTURA DI SPESSORE PER CHIES E LE SUE MONTAGNE

Bepi De Marzi e Vico Calabrò a Chies e le sue montagne“Lassù la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mulattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pressi dell’Ortigara, e dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa più nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonari, le trincee della Grande Guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi”. Ha voluto chiudere così, Bepi De Marzi, con cristallina poesia narrativa, il suo personale omaggio all’amico Mario Rigoni Stern.

Bepi De Marzi e Vico Calabrò a Chies e le sue montagneUn piccolo gioiello tra i tanti di una serata in cui, tra la musica e l’arte, anche la letteratura si è ritagliata un ruolo da protagonista. E’ stato dunque pietanza per palati fini, l’appuntamento d’apertura della 9.a edizione di “Chies e le sue montagne”. Nel santuario di Irrighe, la rassegna sulla montagna e le sue genti ha reso omaggio all’arte in senso lato, con Bepi De Marzi e Vico Calabrò come guide d’eccezione pronte a condurre il pubblico, che ha riempito la chiesa, lungo i sentieri delle note, delle armonie, dei colori, delle parole. E, su tutto, dei ricordi.

La storia locale e regionale, la storia delle tradizioni e dei dialetti, la storia piccola e grande della montagna e dei suoi montanari ha rappresentato così il trait d’union con cui De Marzi ha saputo tener sospeso il pubblico, riportarlo indietro nei decenni passati tra un tocco sulla sua tastiera, l’attacco di un canto sacro, l’analisi di un dipinto del compagno Calabrò, la lettura di un passo di Rigoni Stern. Non solo musica, non solo canto. Ma musica e canto come pretesto evocativo per gettare lo sguardo Bepi De Marzi e Vico Calabrò a Chies e le sue montagneindietro, sul mondo perduto delle genti alpine, dei loro mestieri, della loro cultura. “Oggi le ragazze che vengono in città dalla montagna non sono più le Teresine, le Lucie, le Marie, ma sono le Sarah e Deborah – ha scherzato, ma non troppo, il compositore, insistendo poi su un appello rivolto prorpio alle nuove generazioni – dobbiamo portare in gita le nostre scolaresche non all’estero o nelle grandi città, ma qui, tra le contrade montane, nei borghi di collina. Dobbiamo far sì che “adottino” una corte, un’angolo di paese, un albero, un pezzo di bosco. Anche da questo deve ripartire la scoperta del proprio passato”.

Bepi De Marzi e Vico Calabrò a Chies e le sue montagneE se il passato composto di racconti e suoni è transitato sul ponte delle musiche accennate da De Marzi, la forza iconica dei dipinti di Calabrò ha ricordato la possibilità di investigare la montagna in mille diversi modi. “Quando ero giovane e cominciavo ad avvicinarmi all’arte, ho cominciato ad osservare, a cercare le montagne e le loro storie in maniera diversa da quanto facevano i miei amici, i compaesani nelle loro attività quotidiane – ha spiegato il pittore cadorino – anche per questo gente come me, o Bepi, che manifestava attitudini diverse da quelle degli altri ragazzi, era considerata “originale”. “L’é un originale” dicevano a tua madre… un altro modo per farle capire che dovevi essere pazzo”.

Bepi De Marzi e Vico Calabrò a Chies e le sue montagneIl “Signore delle cime” intonato da tutto il pubblico, sotto la direzione del maestro De Marzi, ha mascherato a fine serata la vera, sorprendente “chiusura”, proposta dallo stesso musicista vicentino. “Vorrei che insieme recuperassimo un canto del mese mariano, uno tra i tanti che ormai non si sentono quasi più e che pure, un tempo, era sulla bocca di tutti, persino dei nosti Alpini sul fronte russo, che lo rivolsero alle linee russe, come ci racconta Rigoni Stern…”. Ed è scivolato via, perdendosi tra le piccole calli di Irrighe nella prima notte della rassegna alpagota, un “Mira il tuo popolo” tanto improvvisato quanto genuino. Maudi De March 

Chies e le sue montagne - 18 ottobre 2010

Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò
Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò
Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò Chies e le sue montagne: Bepi De Marzi e Vico Calabrò