Chies e le sue montagne

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27 ottobre 2013

Chies e le sue montagne - Tavola rotonda con Elisabetta Monti, Michele Trentini e Antonio G. Bortoluzzi

Tavola Rotonda. 27 ottobre 2013. Sarà la fattoria di Coe, a partire dalle ore 15.00, per il ciclo di incontri dedicati a Chies e le sue montagne, ad ospitare la Tavola rotonda: “ritorno alla vita e all’agricoltura di montagna, rispettando i ritmi della natura e non del mercato”. Protagonisti  l’agricoltrice di Folgaria Elisabetta Monti, lo scrittore Antonio G. Bortoluzzi e Michele Trentini con il suo cortometraggio “Piccola Terra”.

Di seguito un approfondimento sui partecipanti e/o sui temi trattati nella tavola rotonda.

Chies e le sue montagne - Elisabetta MontiElisabetta Monti incarna il tentativo, riuscito, di riscoprire l'agricoltura di montagna. Nella sua azienda di Mezzomonte di Folgaria (TN) produce ortaggi biologici, frutta, latticini, ribes nero e fiori di Bach. Rispettando i ritmi della natura, e non del mercato.

Diploma di perito agrario e bisogno di orizzonti più vasti delle valli trentine, a 19 ani trova lavoro in Africa, poi  due anni in Somalia e due anni in Mali in progetti agricoli di organismi non governativi. In mezzo altri due anni  nelle campagne toscane. A 25 anni è tempo di tornare a casa. Elisabetta, alla fine degli anni '80, lavora nei ripristini ambientali della Provincia di Trento fino a quando non trova il coraggio di comprare un vecchio maso mal ridotto a Folgaria e di mettersi al lavoro per il loro completo recupero ambientale, rendendo nuovamente produttivi terreni abbandonati per destinarli a produzioni biologiche e attività didattiche in fattoria, rivolta a scuole, colonie e gruppi turistici.

In campagna, ti spiegano gli economisti agrari, sopravvive solo chi fa un'unica produzione (in Trentino, vino o mele) e l'affida a una grande distribuzione. Elisabetta Monti va controcorrente. Porta acqua, luce e telefono nella sua casa isolata. Riesce a comprare due ettari e mezzo di terreni confinanti. Comincia a ritirar su muretti a secco e vecchie terrazze, ripulisce i campi dei cespugli spinosi, ….. tutto come ama dire in “armonia con il creato”.


Chies e le sue montagne - Elisabetta MontiAntonio G. Bortoluzzi, scrittore, è nato a Puos d’Alpago (BL) nel 1965. Vive a Farra d’Alpago. Il suo libro d’esordio, Cronache dalla valle, è stato pubblicato nel 2010 da Edizioni Biblioteca dell’Immagine. Nel 2008 con Cronache dalla valle e nel 2010 conLa contorsionista ride è stato finalista e segnalato dalla giuria del Premio Italo Calvino. Nel 2012 è stato presidente della giuria della XXII edizione del Premio Letterario Trichiana paese del libro.

Alcuni suoi racconti sono pubblicati su riviste, antologie di premi letterari e in rete. Nel 2013 è uscito il suo secondo romanzo “Vita e morte della montagna”.

Un libro che è come una ferita aperta per quelli che hanno visto almeno una volta i borghi disabitati di montagna, per quelli che hanno vissuto lo spopolamento, per quelli che hanno provato il senso della “fine” delle cose del mondo.


Chies e le sue montagne - Elisabetta MontiSono diverse le storie che Michele Trentini racconta nel suo "Piccola Terra", ma sono accomunate dalla provenienza da montagne cosiddette "marginali", dal profondo e indissolubile legame con la terra che va oltre l'interesse economico.

Valstagna, Canale di Brenta, Valsugana, provincia di Vicenza: sono i piccoli "fazzoletti di terra", un tempo coltivati a tabacco, su cui si gioca il destino in controtendenza dei vari personaggi.

La terra abbandonata con ostinazione e impegno può tornare a vivere: è questo che guida il lavoro delle persone intervistate da Trentini, che per vivere qui hanno lasciato le loro vite precedenti (chi mollando un impiego da operaio di cava, chi abbandonando la città, chi allontanandosi dal paese d'origine - in questo caso il Marocco - per aprire una pizzeria).

Tra interessanti filmati di repertorio (il "mondo dei vinti" degli anni Sessanta, immortalato dal regista Giuseppe Taffarel) e scorci di vita quotidiana, "Piccola Terra" nasce per essere un messaggio di speranza.

Le scelte di vita raccontate da Trentini suscitano reazioni contrastanti negli abitanti del luogo, che si sentono in qualche modo scossi vedendo dei "foresti" rianimare le loro terre: le discussioni e le polemiche sono in ogni caso un sintomo che queste terre, per quanto lasciate a sé stesse, sono ancora vive
”. (Carlo Grisleri)