Chies e le sue montagne - 15.10.2016

40 anni di storia del soccorso alpino in Alpago

RICORDATI ANEDDOTI ED INTERVENTI EFFETTUATI

Chies e le sue montagne: serata soccorso alpino dell'AlpagoIl 15 ottobre, in occasione della Rassegna ‘Chies e le sue montagne’, il Soccorso alpino dell’Alpago ha festeggiato i primi 40 anni dalla sua istituzione al Rifugio Dolada, ripercorrendo dalle origini la propria storia attraverso la proiezione di filmati inediti e di immagini tratte dalle attività nei 4 decenni, accompagnate dalle parole dei soccorritori presenti in sala.

Sebbene il mutuo soccorso sia sempre stato proprio delle genti di montagna, la nascita vera e propria del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico risale al 1954, quando il Cai ne deliberò la costituzione delle prime 26 Stazioni e vennero istituite le prime Delegazioni là dove il Soccorso alpino aveva assunto forme più organizzate, come nel Bellunese.

La Stazione Cnsas dell’Alpago nasce di fatto alla fine del 1976, su richiesta dell’allora delegato Mario Brovelli, che richiese di riunire alpinisti ed esperti dei luoghi nella zona dei cinque comuni fortemente motivati a creare un gruppo e successivamente di istituire la vera e propria Stazione. Fino ad allora infatti era stato il Soccorso alpino di Longarone, e ancora prima quello di Belluno, a garantire gli interventi nell’area dell’Alpago.

Chies e le sue montagne: serata soccorso alpino dell'AlpagoCosì venne costituita la Stazione chiamata allora di Tambre per l’Alpago, primo capostazione Isidoro Bona.  Durante la serata, gli attuali capo e vicecapostazione, Federico Pedol e Vittorio Stoka, assieme alla memoria storica Alvio Bona hanno ricordato aneddoti e interventi: dalla ricerca di un pescatore lungo il torrente Maè del 1978, passando per l’infortunio del 1987 sul Troi del Tabac, al recupero di un pilota di parapendio ferito sul Monte Messer, senza dimenticare una delle più sentite vicende: la tragica escursione di una comitiva sulla Grava Piana del 22-23 giugno 1996.

Sono stati illustrati gli addestramenti, la statistica delle emergenze, i momenti informativi, ma anche gli episodi divertenti che non sono mancati in questi anni. In ultima, sono stati nominati tutti i soccorritori legati alla Stazione.

Un pensiero speciale è andato a Maudi De March, Andrea Zanon, David Cecchin e Oreste Bortoluzzi.

A 80 anni dal Terremoto dell’Alpago-Cansiglio

IL RISCHIO ZERO ESISTE?

Chies e le sue montagne: serata "Il rischio sismico esiste?""Avevo 9 anni e mi ricordo uno scossone tremendo e una paura terribile, le crepe che si formavano sulle pareti e i calcinacci che cadevano giù. Per tre notti insieme ad altri abbiamo dormito in un prato poco lontano dalle case e poi siamo rientrati".

Oggi quella signora ha 90 anni e di scosse più o meno intense ne ha sentite molte altre. In realtà però quel terremoto in Alpago provocò la morte di 19 persone e rese inagibili il 50-70% degli edifici soprattutto in zona Puos, Cornei e Villa. Ma era il 1936 e queste notizie non avevano certo molto spazio sulle cronache locali. 

L'argomento è servito, nell'ambito di Chies e le sue Montagne, ad introdurre l'incontro organizzato dall'Ordine Regionale dei Geologi e dall'Assessorato alla Protezione Civile Regionale, tenutosi al teatro minimo di Chies.

Un pubblico nutrito e attento ha seguito le relazioni, anche piuttosto tecniche, dei relatori che si sono succeduti: Pierluigi Borgato, Laura Peruzza, Maurizio Olivotto, Luca Salti.

Interventi che  hanno evidenziato chiaramente quanto sia importante per chi amministra il territorio utilizzare la ricerca e la documentazione scientifica al fine di garantire scelte oculate e responsabili.

Tant'è che per l'approvazione dei piani di intervento i Comuni oggi sono obbligati a redigere il piano di microzonazione sismica. A sottolineare che l'uomo dalle disgrazie non impara poi molto è stato l'assessore regionale Giampaolo Bottacin, dipingendo un' Italia in grado di attivarsi con generosità e professionalità ad evento accaduto, ma non altrettanto brava a prevenire.

"Si sa che il rischio terremoti non può essere azzerato perchè questi, a differenza per esempio delle alluvioni, non sono prevedibili. Ma sappiamo che è possibile ridurre i danni e le perdite che questi possono causare".

Come? "Bisogna agire su due piani" spiega Bottacin "la messa in sicurezza degli edifici dove questo sia possibile, perchè è utopistico pensare di poterlo fare su tutto l'enorm patrimonio edilizio storico delle nostre città e paesi. Ma è sicuramente possibile intervenire sulle recenti costruzioni e soprattutto sulle nuove."

Per Bottacin c'è però un'altra prevenzione altrettanto importante che dovrebbe coinvolgere ciascuno di noi: le scelte comportamentali in casa nostra e sul posto di lavoro "Quanti di noi si rendono conto che fissare i mobili al muro, staccare gas e luce immediatamente quando c'è qualcosa che non va,  tenere cellulare e torcia a portata di mano in camera, non posizionare sopramobili pesanti su scaffali in alto, lasciare sempre libere le vie di fuga, sono accorgimenti che potrebbero salvarci la vita in caso di emergenza? Non si muore solo perchè ci crolla addosso il soffitto ma anche per cause evitabili."

La Protezione Civile insomma non dovrebbe essere considerata come corpo specializzato a sè stante ma noi stessi dovremmo sentirci tutti parte attiva di questa macchina.

E ovviamente le esercitazioni con simulazione di eventi tragici dovrebbero essere fatte da tutti i comuni e con maggiore frequenza. 

15 ottobre 2016

Chies e le sue montagne


Chies e le sue montagne: Cima Capel GrantTriplice appuntamento per Chies e le sue montagna sabato 15 ottobre.

Cima Capel Grant. Nella mattinata, nell’ottica di puntare in alto, allo Spirito, è prevista l’escursione a Cima Capel Grant (m. 2.071), dove, come tradizione, verrà celebrata la Santa Messa alle 10.30 circa. Spetterà a don Rinaldo Ottone trovare le forze e le parole giuste in quell’occasione per descrivere la montagna come meraviglia del creato. Il ritrovo per la partenza sarà alle 7.00 del mattino nel piazzale di Casera Crosetta (Venal di Funes). Pranzo alle ore 13.30 al ristorante Ciotto e Nenè (3393101711). In caso di maltempo la S. Messa verrà rinviata a sabato 22 ottobre.
 
Chies. Alle 17.00, al Teatro Minimo di Chies, si tratterà il tema “A 80 anni dal Terremoto dell’Alpago-Cansiglio (1936-2016)”. Conferenza: monitoraggio sismico e geodetico di alcuni studi di micro zonazione sismica dell’Alpago. Il rischio “zero” esiste? Intervento a cura dell’Ordine regionale dei Geologi e dell’Assessorato alla Protezione Civile della Regione Veneto (per programma dettagliato clicca qui).


Era il 18 ottobre del 1936 quando un terremoto pari al 9° grado della scala Mercalli, pari a 5.9° della scala Richter, colpì la zona di confine fra le attuali province di Belluno, Treviso e Pordenone, provocando 19 morti.

La scossa ebbe i suoi massimi effetti a sud dell’altopiano del Cansiglio nei paesi di Fiaschetti, Stevenà e Villa di Villa, dove vi furono numerosi crolli totali e diffusi crolli parziali, che resero gran parte degli edifici inabitabili.

Gravissimi danni avvennero anche a nord del Cansiglio, nella conca d’Alpago: dal 50 al 70% delle case divennero inabitabili a Puos d’Alpago, Cornei e Villa.

A Sacile, Vittorio Veneto e in altre località delle vallate del Livenza e del Meschio vi furono crolli parziali e lesioni in gran parte delle abitazioni; gravi danni si verificarono anche a Belluno, Conegliano, San Vito al Tagliamento e in altri 40 paesi circa.

Chies e le sue montagne: Il soccorso alpino dell'AlpagoA Bolzano e a Venezia caddero vecchi intonaci e alcuni fumaioli. L’area di risentimento fu molto vasta: la scossa fu avvertita fortemente a Trento, Padova, Trieste e, in generale, in tutto il nord Italia, in Slovenia, Austria e Svizzera; verso sud fu sentita fino nelle Marche meridionali e in Umbria.

Al Rifugio Dolada di Alpago, alle 20.45, si parlerà di “40 anni della nostra storia di soccorso alpino”. Racconti dei protagonisti del soccorso alpino dell’Alpago, con filmati e aneddoti. Modera Michela Canova.