22 ottobre 2014 - la cronaca della grande guerra nella vita quotidiana dei nostri paesi
Dal “Chronicon” della parrocchia di Lamosano e Chies d’Alpago i racconti della Grande Guerra
La Grande Guerra di scena ieri sera a "Chies e le sue montagne"; non poteva mancare un tributo nel centenario dello scoppio della Prima Guerra mondiale attraverso gli occhi e la penna di uno spettatore di eccezione quale il Parroco della Parrocchia di Lamosano, don Antonio De Lotto, che nelle pagine del "Chronicon" prima e del diario personale poi delinea un tratto preciso e indelebile di cosa fu la guerra nei nostri paesi ma con un respiro più ampio che abbraccia anche la cronaca provinciale e internazionale.
La serata ha preso le mosse dall'insediamento del parroco stesso e dalla cronaca di cos'era e com'era la vita in questi "disgraziati paesi" come lui li definisce tra povertà e volontà di resistere.
Ed è in questo quadro che si inserisce la dura esperienza della guerra con la certezza che anche queste remote zone sono state protagoniste e testimoni di questi avvenimenti: dalla presenza dei profughi, all'occupazione austro-tedesca, fino al patimento della fame con le requisizioni e al supremo sacrificio di vite umane dei soldati che, partiti per il fronte, hanno lasciato le famiglie nell'angoscia più terribile.
Il tutto filtrato attraverso il sapiente acume di don Antonio De Lotto il quale alterna la cronaca di accadimenti di vita normale, come la costruzione della strada della Val Cantuna o il finanziamento della strada Lamosano-Puos, con la cronaca degli aggiornamenti dal teatro della guerra siano questi internazionali che provinciali.
La serata è stata brillantemente condotta dalla dott.ssa Monja De Min che, con l’ausilio di slide e in un’ambientazione curata dal sig. Giovanni Bortoluzzi che ha allestito oggetti originali appartenuti all’esercito italiano, ha tracciato un quadro generale di cosa è stata la Grande Guerra, intervallando con la lettura di alcune parti, non tutte perché la mole di trascrizioni è davvero enorme, eseguite da Sheila De Battista a partire dalla data di insediamento nella parrocchia fino alla fine della guerra e con lo spettro della febbre spagnola in agguato, come a tormentare ulteriormente queste povere popolazioni che in qualche maniera hanno traghettato la propria esistenza attraverso un quinquennio terribile.