Chies e le sue montagne - 29.10.2020

Chies e le sue montagne - 29.10.2020

Chies e le sue montagne 2020: 29.10.2020


Matteo Della Bordella: la via meno battutaAppuntamento da non perdere per gli amanti dell’alpinismo: nell’ambito dell’edizione 2020 di Chies e le sue montagne si terrà il 29 ottobre, presso la tensostruttura di San Martino, inizio alle 20.45, si terrà l'incontro con uno dei più grandi alpinisti del mondo, Matteo Della Bordella, con la presentazione del suo libro “La Via Meno Battuta”, sottotitolo "Tutto quello che mi ha insegnato la montagna".

A Matteo Della Bordella la montagna ha dato e tolto tanto: l’ha consacrato quale uno dei più geniali alpinisti della nuova generazione, ma gli ha anche portato via il padre Fabio, insegnante e istruttore del Cai scomparso nel 2007 in un tragico incidente in parete.

Eppure, Matteo ha continuato ad approcciare ogni vetta a viso aperto, con spirito leale e grande rispetto per la natura, lontano da ogni retorica di conquista.

Perché l’arrampicata è più di uno sport: è un’inflessibile maestra di vita, un viaggio esistenziale nel quale ci si mette ogni volta alla prova tra gioie e spaventi, sfide e timori, traguardi e fallimenti, ascese e baratri.

Oggi, questo giovane talento ci racconta come l’alpinismo gli abbia cambiato la vita, rendendolo l’uomo che è diventato. Le sfide affrontate in parete – dalle prime scalate con il padre, appena dodicenne, alle eccezionali imprese by fair means, ovvero senza mezzi artificiali – gli hanno regalato enormi soddisfazioni e impartito severe lezioni.

Un percorso fatto di successi, di premi, della stima di maestri del calibro di Reinhold Messner, ma anche di cadute, sconfitte e passaggi dolorosi.

Esperienze che l’hanno fatto crescere, in tutti i sensi: l’hanno reso capace di affrontare i propri limiti e lottare con quelle paure che si agitano nel profondo di ciascuno di noi.

Immerso in una cornice di paesaggi mozzafiato – dalle Alpi alla Patagonia, dalla Groenlandia al Pakistan – il suo racconto va ben oltre la cronaca sportiva: ci mostra come scalare significhi innanzitutto scoprire se stessi, inventare e inventarsi costantemente, imparare l’arte della perseveranza, dell’accettazione e della rinuncia.

E ci ricorda quanto sia importante, in montagna come nella vita, avere il coraggio di ammettere un errore o di percorrere la via meno battuta.

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Chi è Matteo Della Bordella

Matteo Della BordellaVaresino, classe 1984, Matteo Della Bordella ha avuto le prime esperienze in montagna a dodici anni con il padre, che lo accompagnava nelle prime uscite.

Dal 2006 è diventato membro dei Ragni di Lecco, di cui è presidente dal 2018. Nel 2008 è entrato a far parte del Club Alpino Accademico Italiano (CAAI).

Nel 2008 e 2009 ha vinto il Premio Cassin per la categoria alpinismo: nel 2008 per la via Coelophysis aperta con Fabio Palma in Wendenstöcke e nel 2009 per la spedizione in Groenlandia.

Ha viaggiato e scalato in vari paesi tra cui Inghilterra, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Patagonia e ha aperto vie nuove in Groenlandia, Messico, Wendenstöcke, Svizzera, Baffin, Pakistan.

Nel 2014 e nel 2018 ha vinto il premio Paolo Consiglio: nel 2014 per la salita alla Torre Egger, nel 2018 per la salita al Cerro Riso Patron.

Nel 2015 ha vinto il premio Grignetta d’oro, conferito al miglior alpinista italiano sulla base dell’attività svolta nei due anni precedenti.

È laureato in ingegneria gestionale presso l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Ha lavorato in un centro di ricerca presso lo stesso Istituto fino al 2012, anno in cui ha deciso di dedicarsi completamente all’alpinismo come atleta professionista.

Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro “La via meno battuta”, edito da Rizzoli.