Chies e le sue montagne - 19.10.2018

19 ottobre 2018

Chies e le sue montagne - Il kilimangiaro

Chies e le sue montagne: Elisa De Battista e Francesco BarattinVenerdì 19 ottobre, la sala polivalente di Lamosano, a partire dalle 20.45, vedrà protagonisti, a Chies e le sue montagne, due giovani alpagoti: Elisa De Battista e Francesco Barattin, che racconteranno la loro avventura in Tanzania, con l'ascesa alla montagna più alta dell'Africa, il Kilimagiaro.
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IL KILIMANGIARO

Classificato come patrimonio mondiale dell'UNESCO, il Kilimangiaro si innalza a 5895 metri d'altitudine e domina tutto il continente africano. Il Kilimangiaro si compone di tre cime diverse. Ciascuna è un vulcano spento. Lo Shira è alto 3962 metri, il Mawenzi 5149 metri e infine il Kobo, chiamato anche Uhuru Peak, il tetto dell'Africa, 5895 metri.

Il primo europeo a vedere il Kilimangiaro fu il tedesco Johannes Rebman nel 1848. Posizionato a soli 330 chilometri sotto l'equatore, il Kilimangiaro ha la particolarità, malgrado la sua posizione geografica, di ospitare delle nevi perenni. Sempre meno perenni, tuttavia, perché dei 12 chilometri quadrati di ghiacciaio non ne rimangono oggi che due.

La leggenda narra che, quando il confine tra il Kenya e la Tanzania tagliava il Kilimangiaro in due (fino al 1886), la regina Vittoria lo avrebbe regalato a suo figlio, l'imperatore Guglielmo II, per il suo compleanno. Carino come regalo! Ed ecco come la mitica cima più alta del continente si è d'un tratto ritrovata interamente dalla parte della Tanzania.

Il tempo in cui, nel 1889, Hans Meyer divenne il primo uomo a conquistare il tetto dell'Africa, è ben lontano. Con l'aiuto di una guida e di 60 facchini, arrivò infine sulla cima del Kilimangiaro dopo due tentativi infruttuosi.


Chies e le sue montagne: Il KilimangiaroOggi, più di 30.000 persone si cimentano in questa scalata mitica. È necessaria una buona condizione fisica per lanciarsi in questa favolosa avventura. Basterà disporre di una buona attrezzatura e ricorrere ai servizi di un'agenzia seria. Esistono diverse vie per arrivare in cima.

La più popolare e la più rapida è la via Marangu. È così turistica e frequentata da esser stata soprannominata la "Coca Cola Route".


Appena un po' più difficile, ma che permette una migliore acclimatazione all'altitudine, la via Machamé. Le meno frequentate, meno turistiche, più lunghe e più selvagge sono le vie Lemosho e Shira.

Cadere in ginocchio di fronte al grande pannello verde che annuncia l'arrivo in cima al tetto dell'Africa rimarrà senz'altro uno dei momenti più intensi della vita di un viaggiatore.