Sara Simeoni: la scheda

A Sara Simeoni il Premio Paolo Valenti(IL GAZZETTINO DI BELLUNO- 20 agosto 2008) (s.c.) Nata a Rivoli Veronese, Sara Simeoni da giovanissima sognava la danza. Scartata a causa dell'altezza, scelse le pedane del salto in alto, adottando il neonato stile fosbury. A intuirne le potenzialità fu, all'inizio, Walter Bragagnolo. Successivamente subentrò Erminio Azzaro, anche lui saltatore in alto, che diventerà suo marito.

Potenzialità notevolissime dato che conquistò il primato italiano assoluto quando gareggiava ancora tra gli Juniores. Tecnica limpida e feroce determinazione le qualità che ne hanno fatto un'icona dell'atletica. Sono entrate nella storia del salto in alto le sue sfide con le tedesche Rosemarie, Witschas, Ackermann e Ulrike Meyfarth.

Il 4 aprile 1978 a Brescia, nel corso dell'incontro Italia Polonia, sale sul tetto del mondo superando l'asticella posta a 2.01 metri, misura poi ripetuta altre due volte. N
A Sara Simeoni il Premio Paolo Valentiel suo palmares, poi, c'è l'oro olimpico di Mosca 1980, due argenti olimpici (Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro (Praga 1978) e due bronzi (Roma 1974 e Atene 1982) agli Europei all'aperto; quattro ori (San Sebastian 1977, Milano 1978, Sindenfingen 1980 e Grenoble 1981) agli Europei indoor. Due volte in cima al podio nell'Universiade (Sofia 1977 e Bucarest 1981) e due ori ai Giochi del Mediterraneo (Algeri 1975 e Spalato 1979).

Azzurra per 72 volte, ha partecipato a 307 gare vincendone 235 (il 76,6 per cento) È stata portabandiera nella cerimonia d'apertura dell'Olimpiade di Los Angeles e nella cerimonia di chiusura di Torino 2006. Per i suoi meriti sportivi, Sandro Pertini l'ha insignita del titolo di commendatore della repubblica italiana. Attualmente è docente all'università di Chieti, consulente della Fidal e vicepresidente della Commissione di vigilanza contro il doping.