Franco Vita
Alfredo Martini è giunto a Tambre accompagnato dall’inseparabile Franco Vita, pisano di Vecchiano, classe 1932, “innamorato da sempre del ciclismo”, impareggiabile collaboratore della nazionale italiana, che ha fatto della discrezione, delle buone maniere e della profonda competenza, i valori umani ai quali ispirare il proprio impegno nel mondo dello sport.Alfredo Martini, lodando il suo straordinario e generoso contributo assicurato al ciclismo italiano, ha voluto parlarci di lui: "Mani d’oro e cervello fino; queste sono le doti che in tanti anni di lavoro insieme ho potuto constatare in Franco Vita che conobbi nel lontano 1968 una sera di dicembre quando venne a presentarmi un suo dilettante di Vecchiano. In quella occasione Franco Vita mi chiese: "se vuoi potrei darti una mano come meccanico, visto che in questi anni mi sono esercitato molto con i ragazzi della Vecchianese.".
Feci assumere Vita alla Ferretti ed ebbi la soddisfazione di vederlo lavorare come pochi. Ma Franco, non era bravo soltanto a mettere a punto le bici dei corridori, ma esperto altresì anche di motori. Lo dimostrò in particolare in
una tappa del Giro d’Italia del 1971, quello vinto dal nostro atleta Gosta Pettersson. Successe nella tappa con arrivo al Glossglockner; su quella salita alla nostra ammiraglia si spense il motore. La pompa dell’acqua surriscaldandosi non funzionava più. Franco capì al volo cos’era successo; scese di corsa dall’ammiraglia con un paio di borracce di acqua che andò a versare su quella pompa che aveva smesso di funzionare….Poi mi chiese di riaccendere il motore che riprese ad andare regolarmente. Senza il capace intervento di Franco, non sarei stato in grado di riportarmi sul nostro Gosta ed aiutarlo psicologicamente a superare un momento di critiche che poteva compromettere la sua classifica. Franco è sceso con me dall’ammiraglia azzurra nel 1997 ed ora collabora con il nostro bravissimo CT Franco Ballerini, accompagnandolo ovunque con la sua spiccata abilità di pilota.

