
A Chies e le sue montagne, domenica 26 ottobre, inizio alle ore 17.00 al Punto informativo e di accoglienza per il turismo sportivo di Lamosano, saranno protagonisti gli alpinisti premiati al “Pelmo d’oro 2014 Soro Dorotei e Nicola Tondini.
Soro Dorotei è stato premiato per la carriera alpinistica. Classe 1951, bellunese, Soro Dorotei è stato guida alpina, protagonista di un quarantennio di avventure alpinistiche nelle Dolomiti e nel mondo. Al suo attivo più di 1000 ascensioni e 130 nuove vie. Esperto himalaysta, Dorotei è stato sei volte su un Ottomila tra cui Broad Peak, K2, Nanga Parbat, Annapurna, Manaslu, Lhotse. La giuria del Premio lo ha definito “testimone di un alpinismo lezione di vita”.
Insieme a lui è stato premiato anche Nicola Tondini per l’alpinismo in attività. Veronese, classe 1973, Tondini, istruttore delle Guide alpine, con la propria attività, spiega la motivazione, “riporta alla ribalta dell’interesse internazionale le grandi pareti dell’alpinismo dolomitico sia proponendo l’apertura di nuove vie sia attuando la ripetizione invernale di numerosi itinerari di elevatissimo impegno fisico e psicologico”.
Chi è Nicola Tondini?
Veronese, classe 1973, istruttore delle Guide Alpine, riporta alla ribalta dell’interesse internazionale le grandi pareti dell’alpinismo dolomitico sia proponendo l’apertura di nuove vie sia attuando la ripetizione invernale di numerosi itinerari di elevatissimo impegno fisico e psicologico.
Ingegnere, guida alpina dal 1999, istruttore dal 2001, direttore del centro di arrampicata veronese King Rock, il più grande d’Italia.
“Sono guida alpina – dice di sé – per la passione che ho sempre avuto per la montagna, i suoi spazi e i suoi colori. Mi piace trasmettere questa passione insegnando ad arrampicare, a muoversi sui ghiacciai, ad affrontare la montagna in tutte le stagioni. Mi piace l’idea di contribuire a realizzare piccoli e grandi sogni di ciascuno. Mi diverto ad accompagnare il principiante sul facile come l’arrampicatore forte sulla via di alta difficoltà. Da quando ho iniziato a fare alpinismo mi sono presto dedicato alla ricerca di nuove vie da aprire e di nuove cascate da scoprire e adesso ho sempre più voglia di condividere quelle emozioni con chi si lega alla mia corda. L’avventura è dentro di noi: si tratta di scegliere il palcoscenico dove viverla”.
Al “laboratorio” delle alte difficoltà avviato e sperimentato con Nicola Sartori sul Monte Cimo in Val d’Adige, Nicola Tondini affianca subito un cammino di conoscenza sulle amate Dolomiti ripercorrendo più volte le grandi vie di Comici, Cassin, degli Scoiattoli, le “direttissime” sulle strapiombanti pareti delle Tre Cime o le complesse lunghe vie sulla nord-ovest della Civetta e sulla sud della Marmolada. «La ripetizione in libera o in inverno degli itinerari che hanno fatto la storia dell’alpinismo moderno (da Attraverso il pesce in Marmolada a Moulin Rouge sulla Croda di Vael a Capitan Sky-hook in Civetta) mi hanno dato la consapevolezza di poter portare l’arrampicata libera ai più alti livelli utilizzando il più possibile quello che la roccia offre per proteggersi».
Un percorso iniziato con Alberico Mangano sulle pareti dello Sciliar e continuato con diversi compagni di cordata che hanno permesso di realizzare 16 vie nuove di assoluto riferimento nel panorama alpinistico italiano tra Sella, Marmolada, Odle, Sass dla Crusc, Civetta. Tra queste, le più recenti: Sass dla Crusc La perla preziosa, IX (7c, 7a+ obbl.), 350 m; Quo vadis, liberata nel 2011 con Ingo Irsara, X- (8a+, 7b+ obbl.), 400 m; Nord-ovest Civetta Colonne d’Ercole , IX (7c, 7a+ obbl.), 1.200 m.
Tra le dieci vie aperte in val d’Adige, sul monte Cimo, sopra il paese di Brentino Belluno, le più impegnative: Testa o croce , X (8b, 7c obbl.), Via di testa , X+ (8b+, 7c obbl.). Sulle Dolomiti – Civetta, parete nord-ovest - le due più recenti ripetizioni: Capitan Sky-hook (IX-, 750 m), prima invernale e terza ripetizione assoluta in 28 ore consecutive; Kein Rest Von Sehnsucht (VIII+, 1.200 m), prima invernale e quinta ripetizione assoluta in tre giorni, inverno 2012.
Il 7 e 8 settembre 2012 con Alessandro Baù (Pelmo d’oro 2012) e Alessandro Beber la prima liberazione integrale in due giorni (25 ore di arrampicata effettiva) della nuova via Colonne d’Ercole alla Punta Tissi , parete nord-ovest della Civetta, itinerario che ha richiesto in totale sett giornate, con due bivacchi in parete, tra il 2009 e il 2012: 29 lunghezze (sedici tra il VII e il IX grado), solo chiodi normali sui tiri e nelle soste. Premio Silla Ghedina 2013 per la migliore via alpinistica scalata nell’anno.
Chi è Soro Dorotei?
Guida alpina, bellunese, classe 1951, protagonista di una straordinaria quarantennale avventura alpinistica nelle Dolomiti e nel mondo. Più di 1000 ascensioni, 130 vie nuove, esperto himalaysta. Sei volte su un Ottomila: Broad Peak, K2, Nanga Parbat, Annapurna, Manaslu, Lhotse. Testimone di un alpinismo lezione di vita.
È stato istruttore di alpinismo, addetto alla formazione professionale delle guide alpine e istruttore federale di arrampicata sportiva. Gestisce il rifugio Tomè al Passo Duran.
Alpinista polivalente dalle straordinarie capacità, sia su roccia che su ghiaccio. La sua carriera si è svolta ininterrottamente, sempre su alti livelli, per un arco di tempo ultra trentennale, prima specialmente in ambito dolomitico, poi anche sulle grandi montagne himalayane. Ha portato a termine più di mille ascensioni, 130 delle quali sono vie nuove. Si segnalano l'ultima direttissima aperta sulla parete nord del Pelmo (1985), le vie sul pilastro nord e sulla parete nord della Rocchetta Alta del Bosconero (1981), e quella sulla parete est della Civetta (1982). Ancora la parete nord-ovest della terza sorella del Sorapìss, la nord-ovest della Cima della Gardesana (Gruppo del San Sebastiano), le due vie sulla parete ovest dello Spiz di Mezzo (Spiz di Mezzodì).
Specialista dell'alpinismo invernale: tra questo genere di imprese spiccano la prima ascensione invernale della via “Pilastro Fiume” sulla nord del Pelmo (1983); la seconda invernale della via Ratti-Vitali alla Cima su Alto (Civetta); la prima sulla “Via delle Guide” alla sud della Torre di Valgrande (1981- Civetta); la prima della parete nord al Pelmetto per la via Reiner, e infine la prima ascensione invernale della via Comici sulla parete nord-ovest alla sorella di Mezzo del Sorapìss.
Nel 1981 effettua la prima ascensione solitaria della via degli Scoiattoli (Spigolo Strobel) al pilastro nord della Rocchetta Alta del Bosconero.
Nel 1982 introduce il 7° grado nel gruppo della Moiazza (Pala delle Masenàde, via Sergio Arban, con Fulcio Miari). Durante questa prima parte degli anni '80 lo accompagnano soprattutto Renato Panciera, Alessandro Masucci e Paolo Sperandio.
L'attività himalayana di Soro comincia nel 1983, con la spedizione diretta da Francesco Santón al K2 per lo sperone nord (versante cinese). In questa occasione raggiunge per la prima volta la quota di 8000 metri. Nel 1986 (5 luglio) arriva in vetta allo stesso K2 per lo “sperone Abruzzi” (con la spedizione “Quota 8000” insieme al francese Benoît Chamoux). Pochi giorni prima (20 giugno) con la stessa spedizione era già salito in cima ad un gigante himalayano, il Broad Peak, con Giacometti e Moretti. Del 1987 (7 luglio) è la salita del Nanga Parbat per la parete Diamir (spedizione “Quota 8000”, con Gianni Calcagno e Tullio Vidoni).
Il 10 maggio 1988 conclude la prima ripetizione della via inglese di Bonington e C. sulla parete sud dell'Annapurna, insieme a Benoît Chamoux (spedizione l'”Esprit d'Équipe”). Il 10 maggio 1989 è in vetta al Manaslu insieme a J. Raconcaj (spedizione l'”Esprit d'Équipe”). Dello stesso anno è untentativo di salita per l'Hornbein Couloir sul versante nord dell'Everest. Soro sale fino alla quota di 8300 metri. Nel 1997, con la spedizione E.A.S.T. (Extreme Altitude Survival Test) si ferma sulla cresta terminale del Lhotse, a pochi metri dalla cima, a causa della tormenta.
Benoît Chamoux e Soro Dorotei hanno praticato in Himalaya un tipo di salita “rapida”, che prevede la partenza dal campo base in assetto leggero, con salita e discesa in tempi molto brevi.