Sara, la saggezza nel dna

Sara Simeoni ritira il Premio Valenti (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)(CORRIERE DELLE ALPI - 25 agosto 2008) Farra d’Alpago. Paolo Valenti e Sara Simeoni: "eroi" nazionali nella conca d'Alpago. Seconda edizione sabato del premio dedicato allo scomparso giornalista Rai, e riconoscimento che è andato alla ex campionessa veronese.

Nato a Tambre, il progetto del comitato "Alpago 2ruote&solidarietà" celebra la seconda tappa a Farra ricordando ancora Dino Meneghin, atleta insignito del riconoscimento nel dicembre 2007. Tra i cardini fondanti del premio Valenti, si ricordano non solo le abilità ed i successi sportivi ma anche «la pulizia morale e il profilo etico» nell'esercizio dell'attività agonistica.

Sara Simeoni ritira il Premio Valenti (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)«Si tratta di un riconoscimento dedicato a chi incarna i valori di cui fu esempio Paolo Valenti, partendo da solidarietà ed onestà; e poi ideale sportivo contro la violenza e attenzione allo sport giovanile». Lo ha ricordato sabato, in apertura, Moreno Tollot, portavoce del comitato organizzatore, impegnato a ricordare anche come la figura di Valenti sia legata al territorio bellunese, il Nevegàl e le Universiadi del 1985 rappresentano le tappe fondamentali di un rapporto che viene ricordato a Pian Longhi (il campus intitolato al giornalista Rai) e poi ancora dal premio in Alpago.

Il pubblico presente alla serata (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Arriva anche la telefonata del figlio di Valenti, Alessandro, il quale saluta il pubblico e lancia «un forte apprezzamento per la scelta dell'atleta premiata. C'è stata familiarità tra i miei e la Simeoni», ha commentato Valenti, «e riconosco in lei la forte testimonianza dei valori sportivi propri di mio padre».

Oro a Mosca 1980, campionessa europea, italiana e in due occasioni primatista mondiale con 2,01 metri, la Simeoni sorride in platea mentre il presidente del comitato, Vittorio Mares, la saluta dandole il benvenuto in Alpago e quando Max Pachner (Regione) sottolinea in lei un «esempio di vita, come sportiva e come donna».

Sara Simeoni intervistata da Giovanni Viel (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Lo sport "raccontato" durante la serata parla anche del successo del recente "Giro del Lago", la cicloturistica di domenica 17 agosto. E' infatti Floriario De Pra, sindaco di Farra, a ricordare ai presenti gli oltre 3 mila partecipanti mossi grazie al comitato "Alpago 2ruote&solidarietà" lungo le strade della Conca.

Sul piano strettamente tecnico-sportivo è poi Ezio Lise, assessore provinciale allo Sport, a focalizzare l'attenzione su due limiti connaturati al panorama agonistico italiano. «Le Olimpiadi in corso stanno facendo emergere un'Italia dell'atletica scarna di risultati», afferma l'assessore, «e questo anche perché, pur essendo essa propedeutica all'educazione allo sport, è un qualcosa di cui ci ricordiamo solo ogni 4 anni».

Sara Simeoni (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)E conclude ammonendo in particolare la televisione pubblica, colpevole di non dare sufficiente spazio alle diverse discipline. Il punto Olimpiadi è poi il tema base dell'intervista alla Simeoni a fine serata. «I nostri erano forse anni un po' particolari ( '70, metà '80, ndr) », dice, «e parlo di un sapore diverso rispetto ad oggi, dove tutto sembra preconfezionato. Allora c'era un movimento, ma soprattutto l'entusiasmo nel provare cose nuove; ad esempio, per noi dell'alto, la tecnica del Fosbury flop, rivoluzionaria».

E sui risultati del gruppo azzurro a Pechino? «Ci si aspettava di più dalle nuove leve dell'atletica, ma è finita male. Non usciamo bene dalle competizioni olimpiche», aggiunge, «e per questo c'è un po' di delusione». Queste parole arrivano a poche ore di distanza dalla prestazione sottotono di Antonietta Di Sara Simeoni con il Comitato organizzatore (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Martino, solo undicesima in graduatoria e dieci centimetri lontana dal personale di 2,03 che le permise di strappare proprio alla Simeoni il record italiano nel giugno 2007. Se il presente agonistico non convince, per il futuro la Simeoni sottolinea la necessità di insistere sul settore giovanile, sia sotto l'aspetto dei valori dello sport (con ampio riferimento, tra le altre cose, alla lotta al doping) e sia sotto quello strettamente sportivo.

«La nostra società sembra oggi spingere verso le componenti negative del divertimento giovanile, allontanando invece l'attività fisica. Su questo dobbiamo lavorare per dare ai nostri figli il meglio. Essi sono animati dalle stesse esigenze, dagli stessi bisogni e dai medesimi desideri che agivano in noi nell'affacciarci allora all'attività sportiva. Vanno sostenuti».
Marco Triches