Farra, a Sara Simeoni il "Paolo Valenti"

Sara Simeoni (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)(L'AMICO DEL POPOLO - 30 agosto 2008) Consegnato a Sara Simeoni, nel corso di una piacevole serata a Farra d'Alpago, il premio Paolo Valenti. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è organizzata dal Comitato Alpago 2 Ruote & Solidarietà con lo scopo dichiarato di ricordare un grande giornalista, innamorato di questa terra fino al punto di scegliere di riposare per sempre proprio sulla montagna bellunese.

La Simeoni, che succede nell'albo d'oro al cestista Dino Meneghin, è stata scelta non solo per i risultati ottenuti nel corso della carriera ma, anche esoprattutto, perle sue qualità: pacatezza, rispetto delle regole e degli avversali, impegno per la promozione dello sport soprattutto tra i giovani, concreta disponibilità a supportare iniziative di solidarietà. I tratti del suo profilo sono stati più volte sottolineati negli interventi delle autorità, degli organizzatori e anche da Alessandro Valenti, figlio di Paolo, in collegamento telefonico.

Il coro Mote Dolada con Sara Simeoni (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Cortese e disponibile, la Simeoni (che, tra l'altro, è un'abituale frequentatrice del Bellunese dove annovera diversi amici "in realtà, ci vengo meno spesso di quanto vorrei") s'è volentieri prestata ad un dialogo a tutto campo mentre sullo schermo passavano immagini di alcuni momenti della sua straordinaria carriera.

Ha ricordato d'aver provato un'iniziale stupore alla notizia dell'assegnazione del premio; stupore al quale è subentrato un senso di commozione e orgoglio. «Prima di tutto perché si tratta di un premio particolare: un premio che vuole ricordare una persona, Paolo Valenti, che riusciva a raccontare con un garbo, una competenza e un'umanità oggi quasi scomparsi ciò che succedeva sui campi di gara.

Ennio Soccal - Presidente della Giuria - legge le motivazioni (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Poi, certo, anche la soddisfazione di constatare come un periodo dello sport nazionale non sia stato dimenticato». Con la concomitanza dei Giochi di Pechino, logico che alla saltatrice veronese sia stato chiesto di analizzare e commentare lo stato di salute dell'atletica leggera azzurra e, più in generale, dello sport italico.

«Non si può dire che la nostra atletica abbia ottenuto risultati particolarmente brillanti. Tre solo finalisti (e ricordiamo che la marcia è un po' una sezione a parte) e quasi nessun piazzamento. Se poi andiamo a spulciare nell'elenco delle medaglie scopriamo che si tratta del solito, immancabile contributo di discipline sportive destinate a tornare nell'ombra entro pochi gironi. Ecco: se non si interviene rapidamente con politiche mirate alla promozione, il futuro sarà sempre meno roseo».

Come intervenire?
Sara Simeoni tra il pubblico (Foto Dolada - Bastia d'Alpago)«I problemi sono molti e complessi. Le strutture non sono certamente adeguate, né per numero, né per qualità. Ma la questione di fondo è la scarsa cultura sportiva. C'è una vasta rete di società e associazioni che continuano ad impegnarsi ma, troppo spesso, sono lasciate sole. Poi, il modello che si sta imponendo -quello che impone l'ottenimento immediato di risultati - non è certo l'ideale per la crescita, civile non meno che sportiva, dei nostri giovani. Tra l'altro, la ricerca quasi ossessiva dei risultati è spesso elemento che spinge alla ricerca di scorciatoie. Del fenomeno doping, d'altra parte, abbiamo testimonianze quasi quotidiane».

Vittorio Mares omaggia Sara Simeoni(Foto Dolada - Bastia d'Alpago)Prima di chiudere, la Simeoni non si nega ad un giudizio sulla gara olimpica del salto in alto. «Gara di alto spessore, non c'è dubbio. Una gara come quelle che piacevano a me: combattuta, incerta, finalmente con un podio degno. Vi sono salite atlete che hanno realizzato anche in questa occasione - e non solo prima o dopo - misure importanti».

Incredibile Sara: passa il tempo ma la sua passione, la partecipazione, l'emozione per lo sport restano assolutamente inossidabili.