Corriere delle Alpi - 14 gennaio 2011


Enrico Varriale, la Rai e il mito di Paolo Valenti

Enrico VarrialeBELLUNO. Una vita da... Varriale. «A bordocampo, il calcio oltre la linea bianca», a recuperare anche le sfuriate degli allenatori più fumantini. A volte sotto l'acqua, accanto al quarto uomo e altre volte sotto l'adrenalina del finale di partita. Presentato a Pieve d'Alpago il libro scritto dal giornalista della Rai, Enrico Varriale, ma prima delle dediche un chiacchierata su tutto quanto fa sport, non solo calcio.

Per esempio, il Giro d'Italia, che quest'anno farà tappe in provincia e sarà segnato dalla cronoscalata del Nevegal: «Credo che il Giro si deciderà proprio sul colle bellunese - avverte Varriale - è una bellissima tappa e fondamentale per Nibali. E' un investimento importante, oltre che un grande spettacolo».

Enrico VarrialeMourinho e gli altri. Ne ha avute di discussioni con gli allenatori e anche qualche sacrosanta litigata... Cesare Maldini, Walter Zenga, Josè Mourinho... «Ci sono state alcune situazioni, dovute anche all'adrenalina, che inevitabilmente c'è alla fine di certe partite. Quella contro la Russia per Maldini. Con Zenga abbiamo fatto pace, dopo quella scaramuccia in diretta e Mourinho lo conosciamo sul piano mediatico. E' anche uno che, difficilmente, dice delle banalità».

Enrico VarrialeI silenzi stampa. Capita aanche di scontrarsi con il muro del silenzio: «Qualcosa che è contro i tifosi, non certo i giornalisti, perché comunque noi lo facciamo lo stesso il nostro lavoro, anche in condizioni difficili, come è capitato a Spagna 82 e anche in Sudafrica. Non ci sono mai stati problemi con l'attuale commissario tecnico Cesare Prandelli, semmai i guai nascono nel confronto con le altre nazionali».

Enrico VarrialeValenti e Biscardi. Due tipi di giornalismo. Quello sobrio di Paolo Valenti, l'inventore di 90º Minuto e quello esplosivo di Aldo Biscardi: «Valenti? Un mito. Ha inventato un genere con una trasmissione straordinaria e fatta di inviati riconoscibili, come Giannini, Bubba, Necco, Castellotti, Vasino... Biscardi è cambiato, quando è passato a Telepiù. Tutto è diventato più teatrale e, in questi casi, capita che ti debba anche inventare le notizie».

Rai e private. Più liberi a Mamma Rai o a Mediaset, piuttosto che Sky? «Più da noi, che non abbiamo condizionamenti da parte degli Enrico Varrialeabbonati delle varie squadre. Detto questo, adesso abbiamo la concorrenza e i colleghi sono bravissimi».

Da grande vorrei... Chi può fare il giornalista e come lo si diventa in Rai? Bisogna essere di bella presenza? «Bisogna essere curiosi della vita. Come lo ero a Canale 21, in Campania, ai tempi del terremoto in Irpinia. In Rai, si pesca su un bacino di precari, che devono dimostare di essere capaci, più che carini».