DA SEUL A PUOS, MAENZA È MATTATORE

Giro del Lago di Santa Croce(Corriere delle Alpi - 18 agosto 2008) PUOS D'ALPAGO. Vincenzo vince in... simpatia. Che sagoma, Maenza. Con quella faccia da monellaccio e la battuta pronta. Il campione olimpico di lotta grecoromana, a Los Angeles 1984 e Seul 1988 (solo argento a Barcellona 92) aveva conquistato tutti già nella serata di sabato. Ieri chi aveva ancora qualche dubbio sulla sua verve, l'avrebbe invitato a pranzo. O a fare una vacanza in Alpago.

Un piacere starlo a sentire, nel momento in cui racconta li quando aveva 12 anni, pesava meno di 30 chili e aveva anche una leggera scoliosi. Questo prima di dedicarsi alla lotta e vincere solo sei anni dopo il primo oro olimpico, nell’edizione del boicottaggio sovietico.

E anche quando si sottopone al rito delle interviste impossibili, al termine del Giro del Lago di Santa Croce, con un po' di fiatone, perché obiettivamente la forma fisica non è più quella dei tempi d'oro: «Sono talmente stanco che è come se avessi fatto quattro Olimpiadi in un colpo solo - butta lì con un inconfondibile accento bolognese di Imola - a un certo punto, ho dovuto attaccarmi a un camion, sennò non sarei mai arrivato al traguardo. Ringrazio i miei compagni della Nico, la Nazionale italiana calcio olimpionici, per l'aiuto che mi hanno dato. Un po' meno... l'organizzazione, che mi ha messo a disposizione una bicicletta da donna. Dove mai avrei potuto andare con un mezzo così inadeguato?».

S
Giro del Lago di Santa Croceorrisi da parte di tutti e tanta stima per un atleta che se te lo trovi davanti non diresti mai che ha-fatto lotta-greco-romana e continua a insegnarla, ad esempio ad Andrea Minguzzi, quello che è un po' il suo erede naturale: l'oro a Pechino dell'altro giorno.

Dietro quel baffo apparentemente così serio, grande umanità anche da parte di Franco Ligas, un giornalista che era già stato in provincia per alcune partite di calcio benefiche, dimostrando di saperci fare almeno quanto a bordo della bicicletta: «Ci avete conquistati con la vostra generosità e siamo contenti di essere insieme a voi - ha detto agli alpagoti - credo proprio che torneremo, perché abbiamo trovato un ambiente eccezionale, immerso in una natura meravigliosa. E poi questa manifestazione è davvero molto bella: più di tremila ciclisti, ai quali importa poco di vincere, ma tutti interessati a fare della solidarietà a favore di chi è meno fortunato di noi. Grazie di cuore a voi».

Felice di esserci anche Marco Gori, ex giocatore della Fiorentina, come Claudio Desolati. Il calcio è un po' più popolare della grecoromana ed è lo sport a cui si dedica questa nazionale, che ritornerà senz'altro il prossimo anno, ma anche prima, visto il successo che ha riscosso, in una giornata fra l’altro baciata dal sole. (Gigi Sosso)