Il Giro del Lago ancora insieme a "Cucchini" e "Via di Natale
Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea del Comitato Alpago 2ruote&solidarietà: riconfermato l’impegno a favore delle due associazioni che operano a fianco dei malati oncologi. Inverno e primavera di lavoro per preparare l’evento del 20 agosto. Ma anche attenzione al territorio, in particolare agli anziani delle case di riposo dell’Alpago.
(Amico del Popolo 03.06.2017) Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea del Comitato Alpago 2ruote&solidarietà, il sodalizio che da oltre vent’anni organizza il Giro del Lago di Santa Croce per ciclisti (e da qualche anno aperto anche ai podisti). L’assemblea ha confermato anche per il 2017 l’impegno a favore delle due associazioni "Via di Natale" di Aviano e "Cucchini" di Belluno.
«Come già nel 2016, anche quest’anno doneremo il ricavato del Giro del Lago a due realtà la cui finalità è similare: dare una mano a chi soffre e sostenere coloro che, medici, infermieri o volontari, svolgono un lavoro straordinario e spesso oscuro a favore dei malati terminali o oncologici», ha spiegato il presidente del Comitato Alpago 2ruote&solidarietà, Ennio Soccal. «Alla ’Via di Natale’, con la quale collaboriamo da sempre, e all’associazione ’Cucchini’, con la quale abbiamo iniziato un rapporto di collaborazione lo scorso anno, doneremo il ricavato del Giro del Lago del prossimo 20 agosto. L’obiettivo, come ogni anno, è di battere il record di partecipazione e dunque di incassi, della stagione precedente: nel 2016 abbiamo potuto offrire oltre 12 mila euro a testa».
L’impegno del Comitato Alpago 2ruote&solidarietà non si limita all’organizzazione del Giro del Lago. «In occasione della Pasqua e grazie alla generosità del panificio Balbinot di Paludi di Pieve d’Alpago, uno degli sponsor storici del Giro del Lago di Santa Croce, abbiamo distribuito oltre 300 focacce agli ospiti e ai dipendenti della Casa di soggiorno di Puos d’Alpago e di Santa Croce del Lago», ha sottolineato Soccal. «Il nostro vuole essere non solo un gesto di simpatia e di vicinanza verso i nostri anziani, ma anche un’occasione per richiamare l’attenzione sui nostri vecchi che devono tornare a essere valorizzati come custodi della tradizione e detentori di un patrimonio di esperienza professionali e umane».