Giro d’Italia, nel 2013 si pensa anche all’Alpago

Renzo Minella sta lavorando per portare la carovana rosa attorno al Lago
Potrebbero essere toccate Farra e Puos nella tappa in programma il 16 maggio

Luigi Sgarbozza e Renzo Minella - Tambre d'Alpago - Incontro con(Corriere delle Alpi - 20 agosto 2012) TAMBRE. Il Giro d’Italia, l’anno prossimo, potrebbe transitare anche per l’Alpago. Non ci sono solo il Vajont e Longarone nei programmi della corsa rosa 2013, come ha anticipato Renzo Minella (già direttore di Dolomiti Turismo e referente bellunese per il Giro) sabato sera, nel corso dell’appuntamento con Gigi Sgarbozza promosso dal Comitato Alpago 2 ruote&solidarietà.

Una serata divertente, nel corso della quale, appunto, Minella ha spiegato che: «Stiamo lavorando per interessare la conca dell'Alpago in maniera importante per il 2013».

I dettagli non si conoscono ancora. Di certo c’è che il 15 maggio il Giro arriverà a Vajont, partendo da Tarvisio (con il suggestivo passaggio sotto la diga nel 50esimo del disastro), in una tappa che servirà anche per mettere in risalto le Luigi Sgarbozza - Tambre d'Alpago - Incontro conbellezze naturali presenti tra il parco delle Dolomiti Bellunesi e il parco di quelle Friulane. Il giorno dopo la partenza da Longarone in direzione sud (probabilmente una località del Trevigiano), ed è in questo segmento della corsa che i ciclisti potrebbe passare per l’Alpago.

«Pensiamo alla zona del Lago di Santa Croce», spiega Minella, con la carovana rosa che potrebbe attraversare i territori di Puos e Farra. Il tema è stato affrontato durante la serata con Gigi Sgarbozza, che, con la sua parlata romanesca, la franchezza e il senso dell'ironia ha conquistato il pubblico di Tambre d'Alpago. Non risparmiandosi su nessun fronte il celebre commentatore Rai, ciclista professionista tra gli anni '60 e '70, ha raccontato simpatie, fatiche e curiosi dietro le quinte del ciclismo italiano.

Luigi Sgarbozza - Tambre d'Alpago - Incontro conPer esempio ha decretato Moreno Moser «il ciclista del futuro, perché ha le caratteristiche per la sparata finale», ha consigliato a Damiano Cunego «di concentrarsi sulle gare di un giorno e niente più», ha ricordato Marco Pantani come il più grande scalatore di sempre e rivelato una segreta amicizia con un vicino di casa particolare, il grande Sergio Zavoli.

Il presentatore tv non si è sottratto nemmeno quando c'è stato da mettersi a disposizione del territorio per farsene promotore al Giro d'Italia, come richiesto dall'assessore di Tambre, Sara Bona, all'inizio della serata.

L’ex sindaco di Tambre, Marco Bortoluzzi, ha auspicato un arrivo di tappa sulla strada che da Farra arriva a Tambre, sulle coste fino ad arrivare a Col Indes nei prossimi anni, e anche in questo caso Sgarbozza ha dato la sua disponibilità a farsi portavoce con Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia.

Al centro del dibattito anche la scarsa sensibilità nei confronti dei ciclisti in Italia. La pluricampionessa Giovanna Troldi ha ricordato attraverso la sua esperienza (ha subito un grave impatto con un’auto e ha gareggiato tre anni come atleta paralimpica) che «quando si esce di
Luigi Sgarbozza - Tambre d'Alpago - Incontro con casa in bicicletta si è sempre in pericolo».

Anche il sindaco di Tambre, Oscar Facchin, ha spezzato una lancia a favore della categoria ciclistica, che, stando a Sgarbozza, è «completamente trascurata» dalle istituzioni: «Abbiamo presentato in Regione un progetto per creare una pista ciclabile nei tre Comuni dell’alto Alpago, ma non è rientrato tra quelli finanziabili perché non è su una direttrice principale», ha spiegato Facchin. «Visto che collega un punto di attrazione turistica come la foresta del Cansiglio, speriamo che a Venezia si trovi una soluzione e possa essere a breve finanziata l’opera».