La montagna di De Stefani

l'alpinista racconta le sue imprese con De Marchi  

Fausto De stefani(Corriere delle Alpi - 26 ottobre 2007) CHIES D'ALPAGO. Toccherà a Fausto De Stefani, grande alpinista e uno dei re degli Ottomila, chiudere una rassegna e, allo stesso tempo, inaugurarne un'altra. L'appuntamento è per questa sera alle 21, alle scuole medie di Lamosano. E' l'ottava iniziativa della sesta edizione della rassegna "Chies e le sue montagne" e coincide con la prima serata del "Tour culturale della solidarietà", organizzato dal Comitato Alpago 2Ruote&Solidarietà, già promotore del giro del Lago di Santa Croce.

Accanto a Fausto De Stefani, secondo italiano e sesto uomo al mondo ad aver salito i quattordici ottomila, ci sarà Giuliano De Marchi, per una serata dedicata non solo all'alpinismo e alle grandi montagne, ma anche alla solidarietà.

«In questa serata - spiega Gianluca Dal Borgo, uno dei giovani promotori di questa rassegna - ricorderemo la storia di De Marchi, che durante una scalata dell'Everest si caricò sulle spalle De Stefani, vittima di un edema cerebrale. Fu così costretto a rinunciare all'impresa, ma portò il suo compagno al campo base, salvandogli la vita. In quell'occasione, De Marchi perse anche le falangi dei piedi per congelamento. Si tratta, quindi, di una storia di suprema rinuncia ma di grande umanità». LFausto De Stefania stessa che spinge Fausto De Stefani a sfruttare la sua popolarità per iniziative di solidarietà, come la realizzazione di una scuola in Nepal.

L'incontro di stasera chiude così una nuova, positiva edizione della rassegna di Chies. «Ormai - commenta Dal Borgo - la rassegna è anche un'occasione di promozione turistica che da l'opportunità alla gente di conoscere i paesini di Chies, la sua cucina e le sue montagne».

E stasera inizierà anche il "Tour culturale della solidarietà" che si chiuderà il 21 dicembre con l'assegnazione del premio Paolo Valenti, dedicato allo storico conduttore di "90° minuto", scomparso nel 1990 a soli 68 anni e sepolto a Quantin. Il premio, promosso dal Comitato Alpago 2Ruote&Solidarietà, vuole essere «un riconoscimento di stima da attribuire, in accordo con la famiglia, a chi si sia prodigato nel porre l'attenzione allo sport giovanile quale forma primaria di educazione, nel sostenere l'ideale sportivo contro qualsiasi genere di violenza, nel riportare in tutte le circostanze della vita il desiderio di onestà e di lealtà; valori, cari a Valenti, da coniugare con un alto profilo di solidarietà attiva»