Immigrazione al femminile (e non solo)

Parlando di immigrazione è difficile trattare solo alcuni aspetti specifici, dato che l'esperienza migratoria cambia completamente la vita delle persone coinvolte.

Per questo nell'incontro del 13 marzo si è deciso di ampliare il terreno di discussione parlando di immigrazione, interculturalità, integrazione sia attraverso testimonianze dirette di persone immigrate che attraverso il racconto delle attività promosse a tal proposito nel territorio bellunese.

Per farlo si è partiti dalla presentazione dell'associazione “Alba Azione di Gioia” Onlus, che ormai da 11 anni opera per favorire il pieno inserimento degli immigrati nel tessuto sociale locale e italiano. “Alba Azione di Gioia”, che ha sede in via del Piave, 5 a Belluno, è l'unica associazione di immigrati della provincia ad essere iscritta all’Albo Regionale ed è anche membro del Comitato d’Intesa tra le associazioni di volontariato della Provincia di Belluno.

Essa si propone, attraverso il dialogo tra stranieri e italiani, di agevolare l’incontro e la conoscenza tra le rispettive culture, nella convinzione che ciò costituisca una ricchezza per entrambe, prestando sempre attenzione ai bisogni della persona e alle specificità del territorio.

Qu
este finalità sono state e continuano ad essere perseguite organizzando attività mirate all’accoglienza e alla promozione degli individui in sé, indipendentemente dalla loro provenienza: come la creazione degli sportelli “Informa Immigrati” in varie zone della Provincia di Belluno (attualmente l’associazione gestisce direttamente lo sportello a Puos d’Alpago in convenzione con i 5 Comuni e la Comunità Montana), diventati punti di riferimento per gli immigrati per conoscere il Paese che li ospita e per gli autoctoni per approfondire la conoscenza di culture diverse in un’ottica di scambio e di reciprocità; l’organizzazione di mostre (la prossima, con foto e storie di immigrati residenti in provincia, si terrà dal 15 al 30 maggio presso l’Auditorium di Belluno), feste, incontri di mediazione culturale nelle scuole; la collaborazione con enti e associazioni per la realizzazione di varie iniziative, volte anche a sensibilizzare l’opinione pubblica su vari temi interculturali; la promozione di gruppi di lettura di opere in lingua originale (nelle principali lingue di provenienza degli immigrati residenti); la creazione di percorsi di lingua e cultura italiana per stranieri.

In tutte queste attività è spesso presente la collaborazione, ormai consolidata nel corso degli anni, di “Alba” con le altre due associazioni di stranieri presenti nel bellunese, “Diaspora” (costituita da immigrati centrafricani) e “Ucraina Più - Belluno”, associazione di donne ucraine che nell’incontro del 13 marzo è stata presente con la significativa testimonianza della presidente Ivanna Petryna, residente da ormai 11 anni a Belluno, che ha condiviso la sua esperienza migratoria e la sua opinione sui temi dell’accoglienza e dell’immigrazione. Sugli stessi argomenti si è espressa Olga Bellaya, volontaria bielorussa dell’associazione “Alba”, che ha ribadito l’importanza di prestare attenzione alla persona promuovendo attività ad hoc, in base alle necessità dell’individuo, e non approcciandosi agli stranieri con errate generalizzazioni o stereotipi.

In
fine è stato dato spazio alla presentazione del progetto “Oltre il cinema...”, realizzato l’estate scorsa a Belluno con ragazzi di varie nazionalità dai 14 ai 18 anni, con lo scopo di diffondere i temi dell’integrazione e dell’interculturalità tra i giovani attraverso le tecniche e il linguaggio cinematografico. Sono stati proiettati le immagini del backstage, per far capire come si è lavorato, e poi lo spot finale, intitolato “Solo uno straniero” (tratto da una poesia di un autore anonimo): il messaggio che si è voluto comunicare è che si “sopportano” tutte le differenze del mondo, se fa comodo, senza nemmeno accorgersene (quotidianamente si consumano cibi stranieri, si usano invenzioni e oggetti di tutto il mondo), mentre quando ci si trova di fronte ad una persona proveniente da un altro Paese è molto più facile e comodo etichettarla come “straniera” o escluderla a priori senza cercare di conoscerla a fondo.

Tre ragazze (Alba, Ilyana e Leidiana) hanno raccontato la loro esperienza all’interno del progetto e hanno confermato ancora una volta (non che ce ne fosse bisogno...) che quando i giovani vengono impegnati seriamente in qualcosa rispondono a loro volta con il massimo impegno, serietà e volontà vera di lavorare per superare le difficoltà.