Immigrazione al femminile
Continuano con puntualità gli incontri di "Giovani in", proposte per tutti i giovani dell'Alpago volte alla sensibilizzazione su varie ed importanti tematiche della nostra attualità.
Sabato 13 marzo si è svolto infatti al rifugio "Carota", situato sopra l'abitato di Plois di Pieve in un punto dove si può godere di uno splendido panorama su tutta la conca, il sesto appuntamento, questa volta recante il titolo di "Donne senza frontiere... l'immigrazione al femminile."
Tematica non certo nuova nel nostro contesto sociale in cui sempre più frequentemente la figura della "badante" proveniente dall'Europa dell'Est appare in molte delle nostre famiglie che hanno persone anziane da accudire e proprio in questo delicato compito ricopre un ruolo prezioso.
Anche nelle nuove generazioni il fenomeno è però innegabile: principalmente il mondo della scuola sta affrontando con sempre maggiore interesse il tema della pluriculturalità dato l'incremento del numero di alunni di nazionalità diversa da quella italiana nelle classi dei nostri istituti. Sono state dunque tutte al femminile le voci che hanno animato la serata di sabato scorso, davanti a un pubblico di circa quaranta ragazzi e animatori.
Le signore Ivanka ed Olga hanno raccontato la loro esperienza di donne partite dal loro paese d'origine, rispettivamente l'Ucraina e la Romania, alla ricerca di un impiego in Italia, con tutte le difficoltà e gli ostacoli che questo genere di scelta, o meglio necessità, comporta. Ma proprio da questi scogli sono sorte delle possibilità di aiuto per chi come loro fa l'esperienza dell'immigrato.
Una di queste è l'associazione "Alba azione di gioia" che, come ha bene illustrato Francesco Gaio di Puos, agevola l'incontro e la conoscenza tra culture, sensibilizza su tematiche come la povertà e l'emarginazione e, dopo aver gestito uffici di informazione per i migranti a Belluno fin dal 1999, rappresenta un punto di riferimento per l'inserimento nella società delle persone immigrate rendendole consapevoli dei loro diritti e doveri e promuovendo manifestazioni come la "Festa dei popoli" e corsi di lingua italiana.
L'esperienza di lavoro e di vita in Italia di queste donne lascia comunque intravedere delle concrete possibilità di inserimento culturale nei figli di coloro che hanno scelto di portare o formare la propria famiglia in questo paese. Le testimonianze sostanzialmente positive di tre ragazze poco più giovani della maggior parte dei giovani presenti ma di provenienza completamente diversa e la visione di un filmato appositamente realizzato in questa linea hanno riaffermato con forza non solo la possibilità di convivenza tra culture ma la necessità di riscoprire, soprattutto da parte dei giovani, la grande ricchezza che si cela nella conoscenza dell'altro.
E 'un compito arduo a cui ognuno è chiamato a confrontarsi, come hanno affermato le relatrici, non senza un tono provocatorio, nel dibattito che si succeduto alla loro presentazione.
Dopo la pizza, consumata stretti (è proprio il caso di dirlo..) intorno al tavolo della pluriculturalità, la serata è continuata all'insegna della musica rock proposta dal locale gruppo dei Ready-Made.
Le iniziative di "Giovani in" continuano: prossimo appuntamento fissato per sabato 24 aprile al ristorante al Cogo di Spert. Il tema è quanto mai attuale e ci lancia una domanda, con la quale ci salutiamo: "ma io valgo anche se non bevo?" (Erredienne)