Martedì 27 ottobre, Chies e le sue montagna si trasferisce ad Alpaos, nel paese più antico dell’Alpago alla ricerca delle radici della nostra lingua. Alle ore 18, nella sala frazionale, il dott. Guido Barzan interverrà sul tema: “Il dialetto come fatto sociale – Origine e valore del dialetto”.
A Lamosano, sala polifunzionale, ore 21, l’alpinista Alberto Peruffo darà conto della spedizione esplorativa al Kanchenzonga sud 8.476 mt, sulle tracce delle imprese di fine 800 di Vittorio Sella e Fosco Maraini.
COSI’ VENIVA PRESENTATA LA SPEDIZIONE AL KANCHENZONGA
Montecchio in vetta ad un 8 mila per i 150 anni del Club Alpino Italiano, salendo per la cresta sud-est ancora inviolata del Kanchenzonga. Saranno in tutto tredici gli scalatori che, guidati dal capo spedizione Alberto Peruffo, editore e alpinista di Montecchio Maggiore, partiranno a fine marzo 2014 per un'avventura, della durata di circa cinquanta giorni, su una delle vette più remote della catena himalayana.
Si tratta appunto del “Kanche” scelto dagli alpinisti per valorizzare la storica spedizione esplorativa del 1899 a cui partecipò Vittorio Sella e l'approccio pioneristico del giovane Fosco Maraini. Organizzata dalla sezione Cai castellana la spedizione avrà il patrocinio e l'appoggio della presidenza e del Cai nazionale. E vedrà la collaborazione del Cai di Rieti.
Sulle Terre Alte salirà una decina di amici che da anni scalano insieme, cresciuti all'interno della sezione montecchiana, fra cui Franco Brunello, Claudio Meggiolaro, Natalino Mattiello, Mirco Scarso, Stefano Schiavo e Manuel Tessari. A loro si aggiungeranno il peruviano Cesar Rosales Chiunchay, rappresentante delle guide alpine “Don Bosco 6.000” del Centro Andinismo “Casarotto”, rifugio realizzata dalle sezioni vicentine del Cai, l'indiano Anindya Mukherjee, delegato dell'Indian Mountaineering Foundation e dell'Himalayan Club e il vicentino Giampaolo Casarotto, in rappresentanza delle sezioni Cai vicentine.
«Si tratta di una spedizione alpinistico-culturale molto particolare che richiede preparazione fisica e psicologica - spiega Peruffo - è un onore per i soci Cai di Montecchio, una delle sezioni più premiate a livello nazionale, rappresentare l'Italia sulla terza montagna più alta del mondo». La “K 2013.it East Himalaya”, questo il nome della spedizione, è nata con l'obiettivo di tentare una nuova via di ascesa sul Kanchenzonga sud, al confine tra Sikkim, Nepal e Tibet, che, con i suoi 8.586 metri è una delle cime più alte dell'Himalaya.
«Ripercorreremo le tracce di Fosco Maraini, famoso antropologo, etnologo, alpinista e scrittore italiano, che svolse la maggior parte delle sue attività sulle Dolomiti e partecipò a molte importanti imprese alpinistiche, e di Vittorio Sella, pioniere della fotografia ad alta quota, tra il 1800 e il 1900» aggiunge Peruffo. «Con la squadra tenteremo la salita della cresta sud-est del Kanchenzonga, arrivando a quota 8.476 . Poi passeremo per lo Zemu Peak, 7780 metri, probabilmente la cima più alta dell'Himalaya ancora da toccare. È un'esplorazione nuova, ci aspettiamo di trovare qualcosa di inaspettato, che nessuno ancora conosce».
Ad ottobre un gruppo di alpinisti esperti partirà in avanscoperta sul “Kanche” per una ventina di giorni. L'ascesa vera e propria alla vetta si terrà in primavera. «È un viaggio molto impegnativo - conclude Alberto Peruffo-. Parteciperanno solo alpinisti scelti».
Fonte: Il Giornale di Vicenza