SVELATA A “CHIES E LE SUE MONTAGNE” LA RITROVATA PALA D’ALTARE DEL XVII SECOLO
Esordio nel segno dell’arte per la 13. edizione della di “Chies e le sue montagne”, la rassegna itinerante dedicata al «al mondo verticale e ai suoi cavalieri» che si propone di valorizzare il territorio dell’Alpago e, contemporaneamente, far conoscere storie e personaggi dei territori montani.
Domenica, 12 ottobre, al termine della Santa Messa celebrata da don Alvise Costa nella parrocchiale di Chies e animata dall’Orchestra d’archi dell’Alpago diretta dal maestro Diego Masutti, c’è stata l’inaugurazione di una pala d’altare perduta del XVII secolo, l’ “Incoronazione della Vergine”. Si tratta di un’opera di autore sconosciuto, rimasta nascosta nelle soffitte della canonica dal 1882.
Ora è tornata all’antico splendore e ricollocata nella parrocchiale di Chies grazie al restauro della ditta Lareco di Vittorio Veneto, restauro il cui costo, pari a 11 mila euro, è stato coperto dalla Fondazione Silla Ghedina di Cortina d’Ampezzo e da donazioni dei parrocchiani.
«Questo è il primo frutto della collaborazione tra Chies e le sue montagne e la fondazione Silla Ghedina – ha spiegato il sindaco di Chies d’Alpago, nonché membro del comitato organizzatore della rassegna, Gianluca Dal Borgo -. Si tratta di una collaborazione posta in essere con l’obiettivo di restaurare, nel giro di alcuni anni, alcune tra le opere artistiche più significative del territorio comunale di Chies».
Proprio il primo cittadino, nel coro della cerimonia di inaugurazione ha consegnato al presidente della Fondazione Silla Ghedina, Gianquinto Perissinotto, il libro "Passaggio di testimone" raccolta di alcuni scritti di Maudi De March, lo scrittore-alpinista scomparso nel 2012 che fu il promotore del l'avventura di “Chies e le sue montagne”.
Stampa Chiudi finestra